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VERONIKA VOSS
(DIE SEHNSUCHT DER VERONIKA VOSS)
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  Stampa questa scheda Data della recensione: 16 settembre 1982
 
di Rainer Werner Fassbinder, con Rosel Zech, Hilmar Thate, Cornelia Froebess, Anne-Marie Düringer (Germania, 1982)
 
Si è visto anche a Venezia, per QUELLEER, il suo ultimo film: è sempre Fassbinder a far scorrere l'inchiostro.Sarà interessante fra qualche tempo, sopiti gli interessi ambigui e soprattutto ignoranti per il personaggio, andare a vedere la collocazione esatta dell'opera del regista tedesco nel cinema del nostro tempo. Per intanto limitiamoci col constatare che DIE SEHNSUCHT DER VERONIKA VOSS, la sua penultima opera, è il solo grande film in circolazione nelle sale ticinesi in queste settimane di "ripresa" fine estiva. Si era letto, quando il film vinse a Berlino nel febbraio scorso, che si trattava del "solito" Fassbinder degli ultimi anni: al suo brillante formalismo decorativo si regalava un Orso tardivo e consolatorio.

Storie: DIE SEHNSUCHT DER VERONIKA VOSS è un momento di cinema (un bianco e nero "di luci e di ombre" come dice un personaggio) di commovente invenzione, Poiché gira, come al solito, un melodramma, poiché ci descrive la caduta umiliante di una ex-diva degli anni quaranta, poiché ambienta la sua storia in quelli cinquanta, Fassbinder ci illustra, con una maestria mozzafiato, quarant'anni di visione cinematografica. Ci sono le intonazioni frementi del Kammerspiel, le inquadrature inquietanti del cinema di Douglas Sirk e degli americani del 50, il bianco abbagliante e la rarefazione dei primi Wenders.

Tutto questo non certamente a caso: ma per ridarci il dramma della sua Diva, plagiata più che drogata. Ancora un ritratto femminile (il viso della sconosciuta Rosel Zech, talora giovanissima, talaltra increspato da rughe profonde) che Fassbinder rivela con insorpassabile umanità e intimità. Ancora, i richiami alla Storia. I suoni, le voci-off, le musiche che costantemente uniscono il destino dell'individuo a quello della collettività. E l'impotenza della buona volontà, dei sentimenti, dell'Amore nel combattere le dinamiche del potere e del profitto: l'eterno tema fassbinderiano, che qui si coniuga con una leggerezza rara a delle immagini costantemente creative. Da vedere ma, soprattutto, da rivedere.


   Il film in Internet (Google)

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